EDWARD'S LECTURE NOTES:
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C O U R S E 
La Commedia di Dante
Stefano Prandi, Università della Svizzera italiana
https://iversity.org/en/courses/all-eterno-dal-tempo-la-commedia-di-dante
C O U R S E   L E C T U R E 
Titolo e struttura del poema
Notes taken on April 30, 2016 by Edward Tanguay
la Divina Commedia è un poema cosmico
poiché la sua struttura impegna tutto il mondo allora consosciuto
il pozzo dell'inferno
che scende sino al centro della terra
è stato determinato sin dal primo istante dell'universo dalla caduta del ribelle angelo Lucifero
la terra spostata da questa caduta vertiginosa
produce dall'altra parte della terra la montagna del purgatorio
che Dante dovrà salire cornice per cornice
quando raggiungerà in cima il paradiso terrestre ove fu accolto il primo uomo Adamo
la struttura della Divina commedia
non soltanto compendia il cosmo allora conosciuto
ma compendia anche tutta la storia dell'umanità
Dante finge di iniziare il proprio cammino nell'anno del Giubielo 1300
ma ci riporta piano piano sino all'inizio della storia del genere umano nel giardino di Eden
uno schema che aveva già collaudato nel Convivio nei diversi pianeti e stelle del cosmo allora conosciuto
la Commedia è un poema che ricapitola
tutto lo spazio del'universo
tutti i tempi dell'umanità
un poema che ha una forte struttura
sono 100 canti
divisi in tre cantiche e ciascuna cantic ha 33 canti
la simbologia numerica della perfezione
il tre della Trinità
il primo verso: "nell mezzo del cammin di nostra vita"
la nostra vita si svolge in un tempo
allora fin dal primo verso Dante riunisce tutti gli spazi e tutti i tempi dellìesperienza umana
egli contempla il mistero della Trinità
la Divina Commedia non è tanto un viaggio a Beatrice
San Bernardo eleverà questa preghiera alla Vergine
che permette a Dante di avere il privilegio di contemplare una Trinità
che al proprio centro ha l'immagine di Cristo
è un poema cristico
è un poema dunque tutto incarnato
lungi dall'essere un luogo di astrazione
è il luogo della somma incarnazione
Virgilio
la terza guida, ma prima in ordine di tempo
che viene mandato da Maria
che prega Lucia
che prega Beatrice
e Beatrice prega Virgilio perché Virgilio porti Dante attraverso questa discesa agli inferi
che permette a Dante di rendersi conto del gravame di peccato che dobbiamo prendere su di noi per renderci conto dei nostri limiti e essere degni poi della espiazione e della gloria
il poema si chiude in questo grande coro dell'universo, che è un coro di Gloria per Dio e di grazia per l'uomo che è fatto degno di ascendere
il titolo Divina Commedia
Dante dà titolo al proprio poema Comedìa e lo spiega nell'Epistola a Cangrande della Scala, l'epistola 13, dedicando il poema al suo protettore rappresentante dell'imperatore in Italia
dante dice che il suo poema è come una commedia perché
comincia male (l'Inferno)
finisce bene, in un grande scioglimento che è il Paradiso
mentre le tragedie cominciano bene
Edipo vince il duello con la sfinge
diventa il re di Tebe
ma poi finisce molto male, perché la colpa gli viene rivelata e dunque egli deve abbandonare Tebe accecato e colpevole
dunque la tragedia non è il registro nel quale egli vuole scrivere il suo poema
e difatti la Commedia rimane tale non solo nell'Inferno
questa commedia rimane viva anche nel Paradiso
nei canti centrali del Paradiso
"All’eterno dal tempo" in tutta la Commedia
il suo dialogo-racconto dura per ben tre canti
Beatrice si mette a tossire come per dire: "per favore, finite, perché questa storia è già durata troppo a lungo"
ancora negli ultimissimi canti del Paradiso
l'invettiva di San Pietro ci riporta bruscamente in terra
di fronte a una Chiesa che è degenerata
di fronte a prelati viziosi
di fronte alla corruttela del mondo
questa Comedìa è davvero il registro per comprendere Dante
un segnale della sua lunga continuità nella memoria collettiva
molti dei versi della Divina Commedia son diventati quasi delle formule gnomiche, proverbiali
"mi fa tremare le vene e i polsi"
"per me si va nella città dolente"